L’occhio che suona

L’occhio che suona: la fotografia prestata alla musica

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Ci sono immagini che non si ascoltano, ma risuonano.
Chiunque pensi a Born in the U.S.A. di Bruce Springsteen vede prima la foto di Annie Leibovitz che la bandiera. Chi pensa a London Calling sente il colpo di basso già guardando lo scatto mosso di Pennie Smith. La fotografia musicale non documenta soltanto: traduce il suono in icona.

In questa puntata di Cerebrotempesta abbiamo attraversato questo confine sottile tra la musica e la sua immagine. Da Horses di Patti Smith, ritratta con una vulnerabilità elegante da Robert Mapplethorpe, fino ai paesaggi malinconici di Luigi Ghirri per i CCCP, la fotografia diventa un linguaggio parallelo, un doppio visivo della musica. Non “illustra”, ma racconta ciò che la musica non può dire da sola.

Efrem Raimondi e Guido Harari hanno costruito ritratti che non sono semplici fotografie di artisti, ma interpretazioni: l’immagine come estensione della voce, della posa, del mito.
E poi ci sono i musicisti che scelgono di impugnare la macchina fotografica, Blixa Bargeld, Michael Stipe, Bryan Adams, per capovolgere la prospettiva, per “ascoltare con gli occhi” e restituire visivamente quel silenzio che la musica, a volte, non concede.

Ma la fotografia musicale non è solo bellezza: è anche tensione, scandalo, memoria.
Dalla butcher cover dei Beatles alle copertine estreme del black metal norvegese, la foto diventa gesto politico, provocazione o reliquia. Ci racconta più del suono stesso: un’epoca, una mentalità, una frattura.

Alla fine, ogni fotografia legata alla musica è una forma di ascolto visivo.
Un dialogo continuo tra chi guarda e chi suona, tra il visibile e l’udibile.
Come diciamo in puntata, forse non esiste una vera “fotografia musicale”, ma solo fotografie che suonano.

Ringraziamo Laura Manione per il suo contributo in questa puntata, consigliamo di visitare il sito lauramanione.it e di seguire il podcast Fotoinnesti.

E voi? Se la vostra vita fosse un album, quale foto ne sarebbe la copertina?

Da questa terza stagione metteremo più materiale per espandere le tematiche delle puntate sui nostri social e sul nostro sito, quindi seguiteci anche su Instagram e Facebook.


Primo puntatone del podcast Cerebrotempesta (cerebrotempesta.it) di Claudio e Sergio. Quelli che menano il can per l’aia tra Londra e Torino.

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